Il 25 Novembre 2023 è venuto a mancare Giorgio Cannarsa, Generale dell’Aviazione dell’Esercito, eroe non per caso.
Cannarsa è stato una persona che si è fatta apprezzare da quanti hanno avuto l’onore di conoscerlo sia sotto l’aspetto militare che privato.
Nel suo lavoro non lasciava niente al caso e ha dato dimostrazione della sua professionalità nel corso dei suoi incarichi in Libano, in Iraq, Somalia e nel Mali.
In Somalia, come coordinatore dell’attività umanitaria, Giorgio Cannarsa realizzò una vera e operazione di ricostruzione di scuole, orfanotrofi e assistenza a malati ed anziani.
Rischiò più volte la vita e su di lui pendeva una condanna a morte dei guerriglieri somali che non vedevano di buon occhio la sua attività.
Quando vi fu l’ordine di lasciare il paese si adoperò oltre ogni limite per portare in salvo due suoi collaboratori somali che rischiavano la vita in quanto collaboratori del contingente italiano.
Lui stesso per sfuggire ai guerriglieri, si è dovuto nascondere per due giorni sotto una pila di cadaveri.
La medaglia di bronzo al valore dell’Esercito che gli è stata concessa è apparsa ai più un modo spiccio per metterlo in disparte. Giorgio Cannarsa è stato un personaggio scomodo per la sua storia militare che per certi aspetti ricorda quella del capitano Corrado Cantatore, il famoso “charlie charlie” che riuscì nell’impresa di evitare perdite ai nostri militari del Contingente ITALCON in Libano e farli rientrare in Patria senza subire attentati contrariamente a quanto successe a francesi ed americani che hanno lasciato sul campo centinaia di morti.
Meritava rispetto e considerazione non una mera medaglia di “vil bronzo”. Apprezzato più all’estero che in Patria, si ricorda che il presidente del Mali, paese del nord Africa dove fu inviato per un progetto di cooperazione, è intervenuto per chiedere al governo italiano di riconsiderare l’ottusa decisione di farlo rientrare e confermargli l’incarico per un altro anno.
Sarebbe stata una risorsa importante per il nuovo Esercito, ma si sa, quando brilli di luce propria abbagli e sei scomodo.
Ho avuto il piacere di lavorare con lui e di apprezzare la sua cordialità e professionalità in Libano nel 1983 nello Squadrone Elicotteri ITALAIR che dal 1979 è dislocato nel sud del paese dei cedri. Non ricordo di averlo visto mai con il volto triste. Spesso pensoso, ma sempre allegro.
“Cieli blu” Giorgio.
Michele Santoro