Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro una società di investimento, alcune sue sussidiarie e singoli individui presumibilmente collegati ad Hezbollah, in Libano.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato le sanzioni contro la compagnia di investimento, con sede in Libano, e le relative società sussidiarie accusandole di essere controllate dalla Martyrs Foundation di Hezbollah. Il Dipartimento ha rivelato che si tratta della Atlas Holding, con sede a Beirut, e delle sue affiliate, che sono da considerarsi “terroristi globali appositamente designati”. Le sanzioni prevedono il congelamento dei beni presenti sul territorio degli Stati Uniti delle persone e delle società interessate e proibisce ai cittadini degli USA di fare affari con loro. Le sanzioni interesseranno anche singoli individui: Kassem Mohamad Ali Bazzi, Jawad Nur-al-Din e Sheikh Yusuf Aasi. Il Tesoro li ha accusati di essere alti funzionari dell’Atlas Holding e della Martyrs Foundation.
Aasi è stato identificato, da una rivista collegata a Hezbollah, come aiutante del segretario generale della Martyrs Foundation. La fondazione in questione assegna indennità mensili alle famiglie dei combattenti di Hezbollah uccisi, catturati o feriti in battaglia. Il Ministero del Tesoro americano ha, inoltre, dichiarato che Nur-al-Din è il capo di tale fondazione. Secondo i resoconti dei media libanesi, fa anche parte del consiglio di Hezbollah, noto come Shura Council, l’organo di governo del gruppo. Bazzi, invece, è stato identificato come CEO della Atlas Holding. Washington ha poi designato 11 società affiliate all’azienda, comprese imprese petrolifere e farmaceutiche. Le sanzioni arrivano in un momento in cui la Banca Centrale del Libano sta lottando per stabilizzare la valuta del Paese, in un periodo caratterizzato da diffuse proteste contro la corruzione e la cattiva gestione del governo.
L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato una dura campagna di sanzioni contro Hezbollah e il settore bancario del Libano. Tale strategia fa parte di una più ampia operazione di massima pressione contro l’Iran, alleato del gruppo. Da parte sua, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha chiesto il boicottaggio dei prodotti statunitensi, come risposta alle sanzioni. “Economicamente, stanno cercando di sottomettere il mondo intero attraverso sanzioni”, ha affermato. Il 26 febbraio, il Ministero del Tesoro USA ha incolpato Hezbollah per i problemi economici del Libano. “Hezbollah beneficia della vendita di beni di vitale importanza per la salute e l’economia del popolo libanese, come prodotti farmaceutici e benzina”, ha dichiarato il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, in una nota. “L’amministrazione Trump è con il popolo libanese e ci impegniamo a esporre e rendere responsabili i piani commerciali di finanziamento del terrorismo di Hezbollah”, ha aggiunto.
Nato nel 1982 come movimento di resistenza contro l’occupazione israeliana del Libano meridionale e in seguito evolutosi in un partito politico locale, Hezbollah, che in arabo significa “il Partito di Dio”, è un’organizzazione paramilitare sciita libanese che alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti e Israele, considerano un gruppo terroristico. Hezbollah rappresenta un attore chiave nell’arena politica libanese. Israele considera il movimento sciita armato, sostenuto da Teheran, la più grande minaccia per il Paese proveniente dall’esterno dei confini nazionali. Il 15 ottobre 2018, gli Stati Uniti hanno incluso Hezbollah in una lista comprendente 5 gruppi che il Dipartimento di Giustizia americano ha designato come organizzazioni criminali transnazionali, nei confronti delle quali Washington ha predisposto indagini e misure penali più severe.
Fonte: Luiss